Insights
07 agosto 2024
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Cigni neri, tail risks... l’epidemia di coronavirus ci ha resi tutti più attenti agli eventi dannosi improbabili, ma potenzialmente di grande impatto sull’operatività aziendale. Imprenditori e CEO che avevano sempre ritenuto ‘più sicuro’ custodire dati e applicativi solamente nei loro data center, ora mostrano qualche incertezza e ascoltano i loro CIO quando parlano di backup su Cloud e di Disaster recovery.
Un servizio di backup su Cloud può rappresentare per l’azienda una ‘garanzia in più’, una sorta di polizza assicurativa ma potrebbe anche essere il primo passo di un Cloud journey capace di rendere l’azienda agile e flessibile quanto il mercato richiede.
Di cosa si tratta? E’ molto semplice: si tratta di mantenere e aggiornare continuamente, una copia di una parte o di tutti i dati aziendali su una risorsa esterna collegata in Cloud. Per esempio nel nostro Data Center di Morbio Inferiore, all’interno di un edificio sicuro che rappresenta il meglio dell’affidabilità svizzera. E’ l’infrastruttura che noi di Tinext usiamo per i nostri dati, quelli dei nostri clienti e che affittiamo anche in colocation. Rappresenta il meglio della professionalità e della cultura svizzera della sicurezza e i suoi sistemi di gestione della sicurezza delle informazioni sono certificati ISO 27001.
L’imprenditore o il CEO meno versato in IT può capire il concetto di ‘backup su Cloud’. Probabilmente lui stesso o qualcuno della sua famiglia già utilizza servizi simili, talvolta gratuiti su public Cloud.
Il backup può essere effettuato in tempo reale (mirroring) o a scadenze fisse (ogni ora o ogni giorno). Può riguardare tutti i dati aziendali o solo alcune tipologie. Disporre di una copia di sicurezza è utile in caso di crash del sistema, cancellazioni accidentali, malware o disastri naturali.
Nella funzione Disaster recovery il Cloud offre qualcosa di più di una ‘copia di sicurezza’. Diventa un elemento attivo che si sostituisce al Data Center e permette all’azienda di subire il danno più devastante e continuare a essere operativa. Come si dice: ‘The show must go on’.
Il downtime (cioè il tempo di inaccessibilità o di mancata risposta del sistema nervoso aziendale) può essere ridotto poche ore, o anche minuti in alcune situazioni evitando costi economici, ma anche danni alla reputazione e credibilità.
Anche se l’infrastruttura dove risiedono i dati è fisicamente lontana, l’azienda cliente mantiene da remoto un pieno controllo su di essi. Il trasferimento dei dati avviene con le modalità di sicurezza più avanzate e utilizza applicativi leader di mercato come Veeam Cloud Connect.