• News

Sovranità dei dati e data residency: differenza tra due concetti chiave

Ti spieghiamo due concetti fondamentali oggi per chi si occupa di governance dei dati e infrastrutture IT: la sovranità dei dati e la residenza dei dati.

Tempo di lettura5 min

Nel mondo digitale attuale, le informazioni sono il nuovo capitale strategico delle imprese. Saperle proteggere, conservarle correttamente e rispettare i vincoli normativi che ne regolano l’uso in ogni Paese è diventato un imperativo per ogni organizzazione. In questo contesto, due concetti spesso confusi ma cruciali si impongono all’attenzione di chi si occupa di data governance e infrastrutture IT: la sovranità dei dati e la residenza dei dati.

Non si tratta solo di terminologia tecnica: comprendere a fondo questi concetti è indispensabile per costruire architetture digitali sicure, resilienti e conformi alle normative, soprattutto in ambito Cloud.

Cos’è la residenza dei dati

La residenza dei dati riguarda la loro posizione fisica: indica dove sono effettivamente localizzati i server o i data center che li ospitano. È, quindi, un concetto geografico e infrastrutturale: sapere in quale Paese o Regione si trovano i propri dati è fondamentale, perché da ciò può dipendere l’applicazione di determinate leggi.

Ad esempio, un’azienda svizzera che archivia dati in un Cloud pubblico con data center in Germania o negli Stati Uniti deve sapere che quei dati saranno soggetti anche alla sovranità di residenza di quei Paesi.

Cosa si intende per sovranità dei dati

La sovranità dei dati è, invece, un principio giuridico: indica che i dati digitali sono soggetti alle leggi e regolamenti del Paese in cui si trovano o del Paese a cui si riferiscono. In pratica, significa che uno Stato può esercitare poteri normativi sui dati prodotti, trattati o semplicemente conservati all'interno del proprio territorio, oppure relativi ai propri cittadini, anche se archiviati altrove.

È un concetto che estende i concetti di residenza e che si sta rafforzando a livello globale, in risposta alla crescente preoccupazione per la protezione della privacy, la sicurezza nazionale e la competitività digitale.

Residenza e sovranità, due concetti distinti ma interconnessi

Sebbene diversi, sovranità e residenza dei dati sono concetti strettamente collegati. In generale, la residenza influenza la sovranità: se i dati si trovano fisicamente in una determinata giurisdizione territoriale, quell'autorità può esercitare potere su di essi. Ma non è sempre così semplice. Se parliamo di GDPR, sono soggetti al regolamento anche dati distribuiti in più aree geografiche, purché riguardino cittadini dell’UE. Inoltre, i dati possono avere più residenze – per esempio in sistemi distribuiti o replicati – e quindi essere soggetti a più regimi normativi contemporaneamente.

Capire la complementarità tra i due concetti è fondamentale per le imprese che vogliono garantire conformità legale, continuità operativa e protezione reputazionale.

Il quadro normativo: sempre più complesso e globale

Negli ultimi anni, il numero di normative legate alla sovranità e residenza dei dati è cresciuto esponenzialmente. Tra le più rilevanti a livello globale, possiamo citare:

  • Il DORA dell’UE, entrato in vigore nel gennaio 2025, che impone requisiti stringenti sulla resilienza digitale degli operatori finanziari e dei loro fornitori di servizi ICT;
  • Il GDPR è il regolamento europeo sulla protezione dei dati personali, applicabile anche a società extra-UE che offrono beni o servizi a persone presenti nell’UE o ne monitorano il comportamento;
  • La FINMA, in Svizzera, che stabilisce standard elevati in materia di gestione della sicurezza informatica per il settore finanziario;
  • La nLPD è la nuova normativa svizzera che, a partire dal 1° settembre 2023, mira a migliorare la tutela dei dati personali, introducendo nuovi obblighi per le imprese. È stata necessaria per adeguarsi all'evoluzione tecnologica e sociale oltre che per garantire la compatibilità con il GDPR europeo, preservando la libera circolazione dei dati e la competitività delle imprese svizzere;
  • Il CLOUD Act negli Stati Uniti, che permette alle autorità americane di accedere a dati detenuti da provider statunitensi, anche se conservati all’estero;
  • Leggi locali specifiche in Paesi come Brasile, India, Russia e Cina, che impongono vincoli severi alla localizzazione dei dati.

Tinext Cloud: la sovranità digitale come valore

Le aziende oggi non possono più ignorare questi aspetti. Chi utilizza soluzioni Cloud deve porsi domande precise: dove sono i miei dati? Chi può accedervi? Quali leggi li regolano?

E qui entra in gioco la scelta del fornitore: affidarsi a partner che offrono trasparenza sulla residenza dei dati e garanzie di sovranità nazionale rappresenta una scelta strategica.

Come Tinext Cloud, abbiamo costruito la nostra infrastruttura proprio attorno ai concetti di sovranità e residenza locale dei dati.

Grazie a data center 100% svizzeri, proprietà elvetica e conformità agli standard ISO/IEC 27001:2022, Tinext Cloud garantisce che i dati dei propri clienti restino sotto giurisdizione nazionale, senza il rischio di trasferimenti o accessi indesiderati da giurisdizioni estere.

Il logo Swiss Hosting ne certifica l’impegno: ogni dato gestito da noi rimane in Svizzera, nel rispetto delle normative vigenti e con un’attenzione assoluta alla sicurezza.

Nel panorama attuale, dunque, non è più sufficiente sapere come proteggere i dati: è essenziale sapere dove sono e chi ha il diritto di esercitare controllo su di essi. Comprendere la distinzione tra sovranità e residenza dei dati permette alle imprese di prendere decisioni più informate, evitare rischi legali e migliorare la propria postura digitale.

Nel contesto elvetico, dove le imprese interagiscono quotidianamente con partner europei e internazionali, adottare una strategia consapevole e localizzata nella gestione dei dati rappresenta non solo una buona pratica, ma una leva competitiva concreta.