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SOAG Europe scopre nuovi aspetti della produzione distribuita grazie a McDonald’s

L’azienda ha fatto ricorso a un'infrastruttura tecnologica distribuita per rafforzare la propria posizione di leader di mercato.

Sembra fortemente improbabile che un produttore leader di componenti plastici per il mercato automobilistico e degli elettrodomestici prenda ispirazione dal più grande rivenditore di hamburger al mondo, McDonald’s. Ma, come spiega Emanuele Buscaglione, CEO del gruppo SOAG Europe, McDonald’s con la sua produzione distribuita semplice e molto efficace è impareggiabile e SOAG Europe è geograficamente diversificata, con 14 stabilimenti (sei in Italia e il resto sparsi in Europa e in Nord Africa) e circa 2.000 dipendenti.

 

“I ristoranti McDonald’s sono tutti uguali: in qualsiasi parte del mondo, trovi le stesse attrezzature e le stesse procedure. Abbiamo riprodotto lo stesso modello nel nostro settore: i nostri stabilimenti sono identici, trovi la stessa attrezzatura ovunque”.

Funzionalità simili

Il modello di business applicato è estremamente valido e consente a SOAG Europe di gestire un modello BCC (Best Cost Country) per servire i clienti locali dagli stabilimenti a loro più vicini, dato che tutti gli stabilimenti hanno funzionalità simili. Ma per garantire il successo di questo modello, SOAG Europe ha avuto bisogno di una forte connettività in termini di dati, sistemi e processi per gettare le basi per la crescita e per la fornitura di tale standard.

L’azienda si basava precedentemente su una rete distribuita on-premise; nel 2007 aveva intrapreso una strategia di crescita sostanziale, durante la quale sono stati introdotti la virtualizzazione e VMware Player 3.0.

“Abbiamo scelto un modello che ci consentisse di soddisfare tutte le possibili esigenze in termini di prestazioni, sicurezza e flessibilità”, afferma Marco Alloatti, CIO di SOAG Europe. "VMware Player è un sistema dinamico che ha fornito risposte efficaci a qualsiasi richiesta effettuata”.

Flessibilità e scalabilità

Da quel momento, le attività di crescita e innovazione di SOAG Europe sono aumentate in modo significativo e nel 2016 l’azienda ha conosciuto Tinext, fornitore di soluzioni e consulenza digitale con sede in Svizzera. Alloatti ha subito capito che c’era il potenziale per creare una partnership che avrebbe aiutato SOAG Europe a passare alla fase successiva del suo processo di virtualizzazione.

 

“Tinext aveva una buona conoscenza dei sistemi”, spiega Alloatti. “Abbiamo quindi deciso di smantellare la nostra infrastruttura fisica e di spostare tutto su Tinext, ottenendo così un ambiente operativo estremamente flessibile”.

 

Ma SOAG aveva bisogno di aumentare le capacità di memoria e archiviazione dei dati più velocemente di quanto consentito dal suo ciclo di upgrade e aggiornamento standard. Aveva inoltre bisogno di una piattaforma che garantisse la capacità e la flessibilità dell'infrastruttura tecnica senza che fossero necessari investimenti significativi a lungo termine.

 

“Abbiamo capito che per noi una soluzione di hosting sarebbe stata efficace: forniva una combinazione di fattori che avrebbe rappresentato una garanzia di continuità dell’attività”, spiega Alloatti.

Continuità con tempi di fermo minimi

Successivamente, SOAG Europe è passata all’acquisizione di un'area cloud privata presso il data center Tinext, dove ha trasferito tutti i suoi servizi SAP e le infrastrutture satellitari, inclusi archiviazione di documenti, business intelligence, macchine di servizio e postazioni AVI. “Come azienda automobilistica, l’AVI è un servizio necessario”, spiega Alloatti. “La migrazione tra la nostra infrastruttura e VMware vCloud Suite è stata estremamente rapida e con tempi di inattività minimi; mantenere la continuità era un aspetto fondamentale per l’azienda”.
Il processo ha comportato lo spostamento dell’infrastruttura su cui si basava il servizio dell’intera azienda e l’intera gestione del gruppo. Il successo della procedura era fondamentale e la comprensione dell’attività da parte di Tinext, unita alla fiducia di SOAG Europe nella flessibilità di VMware, sono stati fattori chiave di successo. “Va bene essere pionieri, ma conoscere il terreno su cui avremmo giocato ha dato continuità alla soluzione, oltre a rendermi molto più tranquillo per l’intero processo”, afferma Alloatti.

La flessibilità offerta dal cloud ci ha consentito di prendere le decisioni giuste su argomenti critici.

Marco Alloatti–
CIO di SOAG Europe

Qualità del servizio garantita

La mossa ha dato i suoi frutti immediatamente. “La flessibilità offerta dal cloud ci ha consentito di prendere le decisioni giuste su argomenti critici”, spiega Alloatti.

 

“Avere un sistema con una tale eccellenza per quanto concerne la qualità del servizio è anche una garanzia che utenti e clienti ricevano sempre informazioni tempestive e aggiornate. Richieste, problemi e domande sono diminuiti. Il miglioramento nel nostro approccio al cliente è evidente”.

 

Per SOAG Europe, la partnership con Tinext e con VMware ha rappresentato una solida base e una struttura di lavoro, con l’ulteriore rassicurazione della garanzia della qualità del servizio. Per Alloatti questo è fondamentale: ammette che non sempre è facile prevedere quali potrebbero essere le prossime richieste o da dove potrebbero arrivare, ma è fiducioso che siano realizzabili. Ora può iniziare a tracciare il percorso a lungo termine dell'azienda con VMware.

 

E il potenziale ingrediente segreto dell’hamburger di SOAG? Sta nella generazione dei dati di produzione e nella conoscenza che offrono all'organizzazione.

 

Alloatti spiega: “L’acquisizione sempre più diffusa di informazioni dalle macchine di produzione potrebbe aprire scenari futuri molto interessanti nei campi dell’automazione e del machine learning. Non vediamo l’ora di valutarli in modo più approfondito, rappresentano il futuro”.

 

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